Alla scoperta della storia del quartiere

Nel mese di novembre, come previsto nel programma del Corso di formazione per insegnanti, si è tenuta la visita del quartiere Vallette, condotta dai ricercatori del Centro di Documentazione Storica della Circoscrizione 5, dedicata alla scoperta della sua storia e delle sue caratteristiche urbanistico-architettoniche.
La visita, con un percorso della durata di circa 2 ore articolato in 13 tappe, ha previsto momenti di sosta in diverse parti del territorio scelti quali punti di osservazione significativi per mettere in luce temi e soggetti storici che hanno caratterizzato il quartiere, a partire dalla fine degli anni Cinquanta del Novecento, epoca della sua edificazione. Non sono stati trascurati, tuttavia, elementi di storia relativi a periodi storici antecedenti, quando il territorio era prevalentemente dedito all’attività agricola ed esisteva già una piccola comunità.

I principali argomenti affrontanti nel corso della visita hanno riguardato:
-le origini medievali del toponimo “Vallette”
-le abitazioni preesistenti all’edificazione del quartiere e il precedente assetto della piccola borgata rurale composta perlopiù da famiglie di ortolani;
-la descrizione del progetto del nuovo quartiere denominato Vallette prevista dal Comitato CEP (Coordinamento per l’Edilizia Popolare) del Ministero dei lavori pubblici;
-gli elementi di utopia urbanistica e le caratteristiche di villaggio autonomo presenti nel progetto originario
-i numerosi enti partecipanti all’edificazione
-le diverse origini delle famiglie insediatesi e alcuni aspetti di distinzione sociale a legati ai lotti edificati e gestiti da enti differenti
-il paesaggio urbano e alcuni scorci di panorama del quartiere per apprezzare lo stile e la qualità abitativa delle case progettate dall’architetto Gino Levi Montalcini
-il neo-liberty e il richiamo all’architettura nord europea nelle scelte architettoniche degli architetti Aimaro Isola, Roberto Gabetti, Giorgio Raineri
-l’edilizia pubblica innovativa nell’Italia degli anni del boom economico
– coniugare privacy famigliare e socialità di vicinato, le aspettative degli assegnatari non sempre rispondenti alle soluzioni proposte dall’edificato
-gli edifici delle scuole Quasimodo e Don Orione, un esempio notevole di bene architettonico da tutelare e valorizzare
-la popolazione scolastica e un quartiere ricco di bambini e giovani
-le realizzazioni dell’architetto Roberto Gabetti
-gli edifici progettati dal “Gruppo Rigotti”, i fondi UNRA-CASAS, il problema del disagio sociale e il comfort abitativo
-la centrale termica, il problema della mancanza di servizi e i progetti abbandonati
-la fabbrica Best Oil, le nuove scuole, la sperimentazione e la didattica innovativa, il contributo alla riforma scuola elementare
-Italia ’61 e il “Villaggio internazionale”, i cortili e giochi in strada, gli edifici degli architetti Leonardo Mosso ed Emilio Decker
– la chiesa Santa Famiglia di  Nazaret dell’ing. Felice Bardelli e l’ oratorio, le carenze del progetto urbanistico, la casa giovane operaio, il ruolo della chiesa nella comunità e l’associazionismo
– l’attivazione dei servizi comunali, il consultorio femminile e la condizione sociale delle donne, il cupolone del Teatro Stabile